12/13/14 Luglio - Montegrotto Terme (PD)
'La professione olistica' di Lorenzo Manfredini
Il professionista olistico (coach, counselor, trainer), in STEP, si occupa di realizzare per sé e per altri l’equilibrio creativo di alcune dimensioni del vissuto personale (autorealizzazione) e relazionale (benessere sociale della coppia, della famiglia, della comunità).
Il suo contributo, più ambizioso, è quello di portare all’evidenza cose nuove e realtà non ancora evidenti alla percezione e alla consapevolezza delle persone.
Gli strumenti che adotta, sono molto semplici: ascolta, pone domande, riflette, offre punti di vista alternativi, sostiene, accompagna.
I livelli di cui si occupa sono molteplici e integrati:
quello fisico, nella ricerca di una tangibile sensazione di salute: presenza di sé, radicamento nell'esperienza quotidiana, sensazioni sentite, confini, respirazione libera e movimento rigenerante.
Quello emotivo, nell’ottimizzare le reazioni alla vita, nell’attenzione ai bisogni della persona, nel motivare il raggiungimento di obiettivi significativi e nella regolazione delle interazioni, sintonia/empatia, con gli altri.
Quello mentale, attraverso il rilassamento, l’immaginazione e la focalizzazione delle idee.
Quello della pace interiore, nella riscoperta di uno spazio intimo di equilibrio e di forza.
Quello del prendersi cura di sé e del volersi bene, attraverso la valorizzazione delle proprie risorse e capacità.
Quello delle aspirazioni, nel conoscere se stessi e i propri valori.
Quello spirituale, nell’espandere le capacità personali e trasformare gli ostacoli in apprendimenti positivi.
Il professionista olistico ha l’ambizione di muoversi nell’esperienza libera da problemi, malattie, disagi, conflitti, forme e schemi. Anche se ci sono, non è interessato a quelli, ma alla persona. Alla sua capacità di stare, di prendere distanza, di cambiare prospettiva, di attivare il suo potenziale.
In pratica, vede la persona, gli offre la sua attenzione completa, non ai problemi, non alla ripetitività dei discorsi, ma al nuovo, al non conosciuto, alla trasformazione fisica, all’intuizione.
Vuole uscire dal solco di una conoscenza precostituita e favorire un apprendimento, variante, attraverso azioni e intuizioni che offrano la possibilità di imparare dall’esperienza diretta.
Il mondo è cambiato e noi con lui, sul piano della vita e della professione abbiamo bisogno di cogliere ciò che accade con un metodo euristico (di autentica ricerca) e nuove metafore, più adatte a rispondere alla realtà che viviamo e alle sue trasformazioni.
PROGRAMMA La responsabilità della propria esperienza Il pensiero che guarda al futuro La capacità di osservare in modo alternativo schemi mentali dannosi: risentimento, critica, senso di colpa, disistima I pensieri possono cambiare Il passato è passato Le chiavi del cambiamento: l’approvazione di sé e l’accettazione di sé. La forza del presente
Materiale Aula: carta e penna per prendere appunti. |