C’è rimasta solo quella, ma confidiamo sulla nostra forza d’animo e sulle buone idee. Lo so, per aiutarla, la forza d’animo, avrebbe bisogno di qualche riconoscimento, di uno straccio di progetto o di lavoro, anche di un ’magro’ stipendio. O di un futuro con le bollicine.
Per ora mi fermo all’attimo prima, e cioè all’insoddisfazione che fa scrollare la testa, con l’obiettivo di ritrovarla, per rimettere in asse l’attenzione e riavere energie, idee e volontà per ricentrarsi. Vediamo da dove iniziare.
La prima cosa da fare è quella di mettere in elenco le preoccupazioni e ritrovare quell’insegnamento che ci rende più forti delle difficoltà. Le difficoltà hanno in sé la loro soluzione. Tirano fuori da noi la forza di volontà, l’auto-disciplina, il sacrificio. E’ la forza della natura.
La seconda è quella di uscire dalla nebbia della noia e dell’insoddisfazione per riuscire a capire qual è la strada, qual è la stella polare. E’ la forza delle domande potenti: ‘per cosa sei disposto ad impegnarti oggi?’, ‘Come ti immagini fra uno o due anni?, ‘Cosa faresti se non avessi paura?’, ‘Cosa faresti se fossi sicuro di non sbagliare?, ‘Quali sono le cose veramente importanti? …’
La terza fonte di scontentezza sono le distrazioni. La dispersione delle energie in mille rivoli, tutti attraenti, tutti luccicanti, ma fuorvianti. E’ la forza della volontà quella che ci orienta al valore del superamento di un ostacolo, al raggiungimento di un progetto o di un obiettivo, finché non si è concretizzato.
Ci riusciremo? Riusciremo ad uscire dalla trappola di volere tutto per iniziare da piccole cose? Riusciremo a convergere le nostre energie e a portare a termine singole attività senza distrarci? Riusciremo a rifiutare la bellezza della montagna, quando siamo al mare e viceversa?
Se ci riusciamo, di tanto in tanto, apprezzeremo l’immersione nel piacere della meditazione e della leggerezza, anche di fronte ai muri di pietra. |