Buongiorno e buon lunedì.
Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini solo per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito. (Antoine de Saint-Exupéry)

La coscienza è in salute. Filosofia, fisica, neuroscienze e le loro 'ombre'.  Insegnamenti unici. Grazie al Dott. Angelo Gemignani da tutti noi.

www.stepconsapevole.it

NEWSLETTER N. 15 - 1 Maggio - Anno 2017

 

Associazione Culturale Ferrara

 

Newsletter n. 15

Le considerazioni della settimana riguardano la capacità di emozionarsi in modo consapevole: 'Rendere indelebile un'esperienza'; e una riflessione sul miglioramento della comunicazione in ambito sportivo: 'Un bravo allenatore'.
Ad arricchire la newsletter i post realizzati dai partecipanti alle formazioni di coaching e counseling: Alessandro Iob, Evelina Santocono, Marina Toniolo, Paola Negrini, Lavinia Zeni e Franca Borghesi.

'UN PASSO AVANTI E DUE DENTRO' di Lorenzo Manfredini

'Un passo avanti e due dentro' è una newsletter settimanale dell' Associazione STEP Consapevole, scritta da Lorenzo Manfredini, e al tempo stesso è un prezioso strumento di riflessione e formazione.

‘Tutti abbiamo bisogno di sentirci a casa: dentro di noi, in famiglia, nel mondo. Quando la realtà suona in modo disarmonico la creatività e nuovi paradigmi possono fare la differenza’.

La Newsletter è dedicata alle idee che partono da dentro e invitano a trasformare la consapevolezza in salute psicologica.

POST
'Rendere indelebile un'esperienza'
di Lorenzo Manfredini

La gran parte delle nostre esperienze avvengono in modo automatico con una relativa partecipazione cosciente. Oggi vi parlo del 2% di contributo della coscienza per rendere indelebile un ricordo e spalmarlo come causa efficiente per altre esperienze della vita.

Ora, se facciamo un allenamento, una prova, una gara o una qualsiasi azione significativa nel lavoro o nella vita, rimane certamente memorizzata.

Il problema è che se non fissiamo qualche elemento di quelle esperienze diventano difficilmente recuperabili e certamente poco fruibili dal subconscio e dal nostro Io.

Non riusciamo a cambiare programma o ad attivare una catena di azioni direzionali.

Si parla di fissare una esperienza quando la ricordiamo come immagine e pensiero. Quando l’insieme delle precedenti operazioni mentali, diventano corpo con la sensazione, l’odore, il gesto o il movimento, tecnicamente diventano un ‘ancoraggio’.

Il primo passo è cosa fissiamo e come. Fissiamo un dato lì per lì? Lo meditiamo qualche momento? Lo pensiamo per ragionare sui suoi significati? Lo esploriamo in chiave emotiva? Diamo una etichetta a ciò che stiamo vivendo? Ne parliamo con qualcuno? Tutte queste fasi sono certamente auspicabili. Bisogna trovare la nostra prima chiave di innesco per facilitare il ricordo e renderlo indelebile.

Per renderlo successivamente fruibile, lo dobbiamo ripetere a noi stessi o a qualcuno, e/o scrivere. Un passo successivo è quello comprendere la sequenza che rende un ricordo speciale per ognuno di noi. Siamo diversi, ma ogni ricordo ha una colla speciale che è l’emozione. L’emozione va percepita, stanata se occorre. Meglio ancora, meditata ed espressa.

Il terzo passo è quello di trovare delle correlazioni con esperienze simili, delle differenze e anche delle nuove prospettive in chiave creativa. Occorre allargare la rete dei significati per poterne usufruire in un secondo momento.

Un passo ulteriore è quello di creare un aggancio psicologico, un gesto o un movimento, che riassuma i nostri circuiti nervosi, implicati nell’esperienza in corso, e nella più vasta area delle risorse e capacità. Il quinto è il passo finale. Si colloca il ricordo nell’area della consapevolezza, della decisione, dell’azione e della reazione dell’Io di fronte ad un compito.

 So allena l’Io ad esercitare l’autoefficacia nelle più complesse situazioni della vita.

POST
'Un bravo allenatore!'
di Lorenzo Manfredini

Un bravo allenatore è colui che dopo una preparazione a 360 gradi è capace, nel momento opportuno, di schioccare le dita, usare le parole giuste e mandare nell’arena competitiva il proprio atleta o gruppo, con l’atteggiamento più consono. Meglio se vincente.

Un allenatore, quindi, si esercita tutta la vita per mescolare gli ingredienti giusti e creare impronte di fuoco nel corpo e nella mente dei propri atleti. Pronti, fin dallo scatto, a liberare la massima energia, presenza, prontezza e potenza. Capacità.

Il problema è che più si sale nel livello della preparazione, più il tipo di allenamento deve essere raffinato e andare in profondità. Non basta che un atleta ne abbia voglia, sia motivato e capace, segua tutti gli allenamenti. Occorre che venga allenato a gestire i propri stati interni, le proprie emozioni, i propri pensieri e cambiare, correttamente, atteggiamento nelle varie fasi di un allenamento o di una gara.

E qui sta la parte difficile.

L’allenatore deve, per necessità, valutare resistenze e dinamiche interne alla persona e al gruppo, e introdurre attività che consentono di esplorare e rafforzare la produzione di atteggiamenti costruttivi verso l’autocontrollo di sensazioni, emozioni e pensieri, e l’autoefficacia di azioni motivate dall’interno e/o dalle circostanze. Agli atleti va insegnato come farlo. E questa è la parte più delicata e incerta.

Si è chiesto di tutto all’atleta e al gruppo, si è esaminato ogni dettaglio, manca la rifinitura più importante: l’atteggiamento interiore, il ‘come se’ e il cambio di stato necessario a realizzare una esperienza completamente efficiente e fluida. Per farlo un allenatore deve diventare esperto di stati interiori e submodalità (fisiologia e mappe percettive), di struttura del linguaggio (esplorazione dell’esperienza interiore) e di strumenti per modificare le credenze (tecniche di cambiamento).

Questo bagaglio è certamente rilevato e ricercato da ogni allenatore motivato all’eccellenza professionale. Le sue qualità e risultati ne faranno fede proprio nel momento in cui egli stesso sarà in grado di estrarre da ogni azione una struttura, una mappa di mondo, un atteggiamento replicabile, adatto allo scopo dei propri atleti e finalizzato al risultato da raggiungere.

'L'erba voglio' di Alessandro Iob

Una bellissima riflessione sulle cose che fanno la differenza ...

'Nuovi amici' di Evelina Santocono

 Ilegami più profondi non sono fatti né di corde, né di nodi, eppure nessuno li scioglie (Lao Tze) ...

'Lotterò ... l'otterrò' di Marina Toniolo

La ricchezza di un guerriero al femminile

'La prima gara non si scorda mai' di Paola Negrini

Una bellissima riflessione sull'apnea e le porte dell'anima ...

'Fardello? Fallo per te ...' di Lavinia Zeni

Se lo fai, fallo per dare voce alle tue inconfondibili impronte digitali ...

'L'albero che c'è in noi' di Franca Borghesi

Primavera di fiducia ...

SCOPRI L'ASSOCIAZIONE STEP

Conosci il nostro pensiero, cosa proponiamo, a chi ci rivolgiamo, come comunichiamo le nostre idee, i temi che affrontiamo di crescita personale e professionale e da dove puoi iniziare.

Associazione STEP

Viale PO, 3
44122 Ferrara
www.stepconsapevole.it
manfredinilorenzo@gmail.com
Cell. 328 7049684

©2017 Dott. Lorenzo Manfredini All rights reserved.

Dott. Lorenzo Manfredini

http://www.manfredinilorenzo.com
www.apneaconsapevole.com
manfredinilorenzo@gmail.com
Cell. 328 7049684
Studio: Ferrara - Siena