Buongiorno e buon lunedì.
Un Koan per meditare sul nostro essere pronti, o meno, a fare qualcosa: 'quand'è che sappiamo che la mela è matura ed è pronta a cadere?'

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NEWSLETTER N. 3 - 23 Gennaio - Anno 2017

 

Associazione Culturale Ferrara

 

Newsletter n. 3

Le considerazioni della settimana riguardano la capacità di automotivarci: 'Un futuro a passo d'uomo'; e di capire in che modo vogliamo giocare le nostre carte: 'Gioca come sai fare'.

'UN PASSO AVANTI E DUE DENTRO' di Lorenzo Manfredini

'Un passo avanti e due dentro' è una newsletter settimanale dell' Associazione STEP Consapevole, scritta da Lorenzo Manfredini, e al tempo stesso è un prezioso strumento di riflessione e formazione.

‘Tutti abbiamo bisogno di sentirci a casa: dentro di noi, in famiglia, nel mondo. Quando la realtà suona in modo disarmonico la creatività e nuovi paradigmi possono fare la differenza’.

La Newsletter è dedicata alle idee che partono da dentro e invitano a trasformare la consapevolezza in salute psicologica.

POST
'Un futuro a passo d'uomo'
di Lorenzo Manfredini

Quando si seccano le radici del lavoro, quando diminuisce la linfa motivazionale e si cercano nuove direzioni, bisogna stare bene con se stessi e avere le idee chiare. Bisogna essere lucidi, concreti, positivi e determinati.
 
Se non si sta bene, per varie ragioni, e spesso è la norma, ansie, aspettative o urgenze, possono invalidare anni di esperienze, conoscenze e buon senso. Quando si scuote la testa scorati (’che sarà di me?’), e cioè quando il sistema di autoregolazione dell’io viene meno, sapere come organizzare un progetto, mettere in fila le cose da fare, organizzare una linea del tempo delle priorità, riscoprire le proprie risorse migliori, non serve a niente. Mancano i fondamentali, mancano i legami emotivi e cognitivi di tali potenzialità, e tutto gira confusamente intorno al protagonista.

Ogni cosa pensata, proprio perché la si conosce, frustra e si trasforma in giudizio negativo su di sé (‘non vedo prospettive e non ci riesco!’); ogni azione intrapresa, proprio perché iniziata e non completata, genera ansia (’sono sempre stati i miei problemi e non li ho ancora risolti!’); ogni goccia di energia spesa, proprio perché temporaneamente improduttiva fa pensare di appendere il cappello al chiodo (’mi sento esausto!’).

E allora? Come si fa a riprendere dai fondamentali? Quanto tempo serve?

La prima cosa che consiglierei è sfrondare. Togliere la tensione o, meglio, le tensioni, attraverso un rilassamento particolare. Non quello dove si deve essere concentrati, che non riesce. Ma quello dove ci si ferma in ascolto. Ascolto del caos di sensazioni, di emozioni e pensieri e ...fermi come il marmo, fino alla pacificazione del momento, nel silenzio interiore più completo. E cioè, permettere alle intuizioni di percepire le realtà emergenti.

Questa è la cosa più importante!

Poi, con un bel foglio programmatico si disegna un percorso di azioni coerenti.

Successivamente, con costanza, si realizzano azioni bersaglio.

Arriva il momento nel quale tutti i nostri ‘saperi’, rientrano dalle porte e dalle finestre e risentiamo qualcosa di conosciuto: il nostro IO ritrova segnale e coordinate.

POST
'Gioca come sai fare'
di Lorenzo Manfredini

Chi ce la fa non ha bisogno di fare provini. Messi, come tanti altri campioni, non hanno avuto bisogno di fare provini. I risultati hanno parlato per loro.

Chi fa provini è dentro la gabbia dei propri limiti, regole, binari, prove, giudizi propri e altrui.

Chi ce la fa, invece, è naturalmente portato a violare le proprie convinzioni limitanti. Neanche le considera. Fatica, rischio, zone confort, non esistono. Va oltre.

Non si sa quando il nostro Messi simbolo, ha deciso di essere un campione. Di volare alto e di dribblare le insicurezze. Di sorvolare i giudizi e di divertirsi fino a bombardare i suoi avversari ed eventualmente le sue paure, a suon di goal.

Presumo che la rotondità delle sue azioni, la genialità dei suoi movimenti e accelerazioni, gli abbiano permesso di volare alto con le proprie idee, le proprie ambizioni, inseguendo i propri sogni e superando le proprie limitazioni.

Oggi, Messi, e tanti campioni come lui, sono un simbolo che invita tanti giovani sportivi, ad integrare una nuova visione prospettica della vita.

La partita di pallone, da studiare nei mini dettagli e da giocare fino all’esaurimento delle forze, diventa il continuo superamento dei propri limiti, diventa coraggio di combattere, diventa rischio senza paura, diventa continuo miglioramento di sé e della propria visione di gioco.

Tutto questo porta, virtualmente, a un affinamento delle proprie potenzialità ed a una crescita personale, ma soprattutto porta a cambiare la propria visione della realtà. Rinvigorisce la flessibilità di atteggiamenti e comportamenti.

E tutto questo accade per il solo fatto di tirare in porta o impedire all’avversario di farlo. Un banale e semplice rimbalzo di palloni.

E invece, per ritornare al punto iniziale che ‘chi ce la fa non ha bisogno di provini’, chi supera le proprie paure, le ansie e anche i propri conflitti, chi è se stesso in definitiva, percepisce la naturalezza di un Messi, il divertimento dei grandi campioni e la professionalità del proprio impegno quotidiano come il legittimo artefice della propria vita.

Quindi, attingiamo a simboli come Messi, o ai grandi campioni, e mettiamoci in campo, come solo noi, in modo unico, possiamo fare.

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